< La trappola della sfiducia - Etrust Italia

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Nutrire un sentimento di fiducia verso gli altri è un prerequisito fondamentale per creare relazioni sane e soddisfacenti.
Se siamo “fiduciosi” avremo aspettative positive come: “fino a prova contraria le persone sono degne di fiducia, se ho prove concrete che una persona non lo sia, deciderò se mantenere o meno questa relazione ma questo non cambierà la visione che ho degli altri”.

Questa convinzione può essere vantaggiosa, infatti se diamo fiducia alle altre persone e ci relazioniamo con autenticità e senza difese, sarà più probabile che agiscano tenendo conto dei nostri bisogni.
L’aspettativa positiva, per essere utile, deve però essere flessibile, ovvero dobbiamo essere in grado di modificarla a seconda delle persone che abbiamo davanti, altrimenti rischiamo di diventare ingenui!

Una persona che in modo naturale, nel corso della sua età adulta nutre aspettative positive nei confronti degli altri ha di solito avuto nel corso della sua infanzia e adolescenza un “bilancio in attivo” tra esperienze positive e negative nei rapporti con le altre persone.
Questo non significa che non abbia avuto esperienze relazionali “negative”, significa piuttosto che la quantità e qualità delle esperienze positive lo ha aiutato a non attribuire un valore negativo alle relazioni con gli altri.

Le persone che al contrario hanno difficoltà a fidarsi degli altri, nel corso della loro infanzia e adolescenza hanno vissuto condizioni di abbandono, abuso fisico o psicologico oppure hanno avuto figure di riferimento che mostravano atteggiamenti critici e sospettosi verso gli altri.
Se non abbiamo fiducia negli altri penseremo che “fino a prova contraria, le altre persone non sono degne di fiducia ed è necessario difendersi per evitare di essere danneggiati”.

Inoltre, a causa di questa convinzione avremo più difficoltà a creare e a mantenere i rapporti con le altre persone e tenderemo ad attuare schemi comportamentali coerenti con le nostre aspettative ed emozioni.

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